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Il contesto

Avere all’interno di una struttura ampia e ben distribuita su vari piani e settori studenti di numerose nazionalità diverse, NAI in aumento crescente, DA, DSA, BES a vario titolo invece di essere inteso come un ostacolo è stato trasformato, nel tempo, con tenacia e molto impegno in una opportunità di crescita soprattutto per gli studenti ma anche per i docenti.
Sicuramente vivere la quotidianità in una scuola come la nostra è vivere la realtà di ogni giorno in versione scolastica.
Non si registra scollamento alcuno con l’esterno, un mondo interculturalmente vivace, ricco di scambi tra lingue, religioni, tradizioni e che comprende tutte le dimensioni del vivere comune comprese quelle problematiche.
Tutto questo rappresenta uno sprone ad andare avanti considerando i miglioramenti ottenuti soprattutto perché si è posta come precipua la dimensione della inclusione, unitamente all’accoglienza di ciascuno nella sua unicità e valenza come individuo attraverso percorsi di personalizzazione che consentano sempre di “stare bene” a scuola.
La popolazione scolastica si manifesta secondo le caratteristiche e gli standard sopra esposti, ormai da decenni, soprattutto per una serie di azioni di orientamento da parte degli IC cittadini e dei paesi limitrofi da essi fortemente influenzati i quali hanno arbitrariamente concordato che gli Istituti Tecnici e Professionali siano scuole secondarie superiori di “serie B” frequentabili solo da studenti con un certo status sociale e, ovviamente, reddito familiare corrispondente.
Le aspettative e le motivazioni, solo quando palesate, proiettate al mondo del lavoro.
Si trascura di evidenziare la possibilità di poter frequentare qualsiasi facoltà universitaria e il fatto che nel nostro Paese esiste una forte richiesta di professioni tecniche e professionali che rappresentano la struttura portante dell’economia di uno Stato. Durante gli Open day studenti e docenti illustrano tale possibilità e trovano stupore da parte dei futuri alunni i quali spesso erano stati male informati.
Non aiuta il continuo turn over dei docenti, di anno in anno il gruppo degli “storici” a inizio anno è esiguo e vive la fatica, sempre e ripetutamente di costruire da capo un’intesa comune, approcci e metodologie ormai consolidate, esperienze di gestione della classe entro le quali trovare soluzioni concrete alle problematiche solo se vissute al di là della dimensione teorica.